Recensione #Libro2 - La Città dei Ladri - David Benioff

sabato, gennaio 17, 2015 , , , 1 Comments

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L'etica di un ladro

Quando la storia migliore è il tempo peggiore della tua vita.


È un libro da divorare, mette fame, mette paura, mette freddo e voglia di tutto anche di sesso.

"Il suono più desolato del mondo è quello degli altri che fanno l'amore."

Conosce lo humor, quello vero, David Benioff e sa come alleggerire l'atmosfera, come creare una trama che si dipana velocemente non soffermandosi troppo su quello che è il contesto. Probabilmente proprio così facendo lo rende ancor più crudo, poiché non v'è storia ambientata in tempo di guerra che possa cambiare la percezione di quello che è stato un conflitto che ha stravolto l'umanità per sempre.

Inverno del 1941 San Pietroburgo assediata dai Nazisti.
La città è dilaniata dalle bombe, la fame spinge fino alle estreme conseguenze l'animo umano, fino al cannibalismo. I libri si trasformano in nutrimento e non per la mente ma per il corpo, mangiandone le proteine contenute nella colla per la rilegatura. C'è il coprifuoco, c'è la polizia segreta, c'è il Partito e le sue fabbriche che come la propaganda continuano il loro lavoro incessanti anche sotto attacco.

Ci sono ancora i ragazzi, quelli rimasti perché non hanno potuto o voluto scappare altrove e c'è una notte gelida, un corpo morto, un paracadute aperto, una strada vuota e poi c'è Lev corre verso quella nuvola notturna mentre gratta il cemento, verso la sua storia.

Piccole tragedie fanno conoscere Lev e Kolja, un furto e una diserzione. L'autorità regala loro una possibilità di redenzione, una missione che li farà uscire dalle porte di Piter (San Pietroburgo per i suoi abitanti) portandoli tra le linee nemiche affrontando la guerra quella peggiore che non si svolge tra due schieramenti armati fino ai denti, ma tra gli uomini in rapporti di potere sempre dispari.

La ricerca di queste uova, la missione loro assegnata, ci fa compagnia mentre tra marce proibitive, freddo polare, pindarici voli letterari, sogni, amori, resistenza e Nazisti ovunque entriamo sempre più in sintonia coi due protagonisti.

"Feci un respiro profondo. Se solo fossi stato un po' più forte l'avrei preso a cazzotti.

- E la buona notizia? -
- Prego?
- Hai detto che la cattiva notizia è che abbiamo sbagliato strada -
- Non ci sono buone notizie. Solo perché ce n'è una cattiva non vuol dire che ce ne sia una buona. -"

L'ironia è la chiave vincente di questo libro, la sua costante capacità di farci sorridere, a denti stretti, nonostante tutto. Per riuscire in questo è stato scelto di non dare troppi scossoni, di lambire la superficie delle cose e farcene intuire la sostanza. L'originalità è un'altra cosa, ma va dato il merito a Benioff di farci appassionare per tutta la durata del romanzo.

Si possono commettere sbagli nella vita, e per porvi rimedio un furto ed una diserzione possono rivelarsi eroici.

Recensione sensoriale


Vista: Mani protese intorno al fuoco


Olfatto: Kerosene

Gusto: Brodo di Gallina

Tatto: Il bordo irregolare di una cicatrice

Voglie impulsive


Una frittata di dodici uova e cipolla con birra ghiacciata e...

Poter sentire ancora una volta la voce dei miei nonni e le loro storie

Respirare il sole di Giugno davanti al Palazzo d'Inverno


Luca Morello

Unknown

Leva Cestistica del '79; da sempre amante della buona musica, delle belle storie e dei propri sogni.

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