Recensione #Libro5 - La Fortezza - Jennifer Egan

lunedì, febbraio 09, 2015 , , , 0 Comments

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A MindFuck

Una provocazione letteraria


Quando si sbircia sulla quarta di copertina di un libro si va sempre cercando informazioni basilari che siano di ispirazione e convincimento sul contenuto di questi rettangoli rilegati.

Quando ho scelto La Fortezza di Jennifer Egan la parola che più mi aveva colpito insieme alla bellissima e inquietante copertina del libro è stata: Gotico. A questa parola ovviamente potevo attribuire centinaia di significati, ma più mi si riproponevano più avvertivo la sensazione fossero falsi.
Non perché non mi convincesse la concezione di Romanzo Gotico, ma perché da quelle pagine percepivo una dimensione diversa, quasi mi comunicassero preventivamente che, quello che sarei andato a leggere, mi avrebbe spiazzato e entusiasmato.

Danny è giovane, curioso e tantounbravoragazzo nasconde un rimorso profondo, un episodio che lo ha segnato così come ha segnato Howard che da quel giorno è diventato l’esatta proiezione di ciò che un genitore mai vorrebbe vedere in un figlio: un problematico, un introverso, un disadattato.

Ray invece ha sviluppato in fretta la capacità di adattamento, scopre che -porta- non sempre ha a che fare con l’attraversare una soglia, bensì spesso è scoprire qualche cosa che va più a fondo, qualche cosa di nascosto e recluso, come alzare il lembo di una coperta e guardare sotto al letto dove tra polvere e insetti stecchiti non si palesano mostri ma speranze.
Ovviamente c’è un Castello e il suo essere un posto e un non luogo allo stesso tempo ( non posso dirvi molto di più…), una Baronessa il cui orgoglio è radicato come le 80 generazioni che han attraversato la storia per arrivare ad essere Lei, un cellulare che è vivo tanto quanto la sua possibilità di essere Connesso e che può essere motivo di evasione o di resa e poi c’è Holly che sembra sia diventata insensibile, che sia morta dentro ed è in attesa che qualche cosa abbia un effetto su di lei.

Jennifer Egan sa scrivere e non ha vinto per caso il premio Pulitzer con il suo lavoro successivo “Il Tempo è un Bastardo”, ma La Fortezza emana tutto il divertimento e la padronanza narrativa che han reso possibile questa provocazione letteraria.

Si, è un libro provocante: ci son capitoli che ho riletto per il solo gusto di sentire come le parole e i dialoghi andavano a legarsi gli uni con gli altri. È seducente e più di una volta stupisce senza per forza ammiccare al colpo di scena, è la stesura stessa ad essere quasi inscenata.
Mi piacerebbe poter dire di più, raccontare e far comprendere meglio la trama, le sue regole e i piani narrativi, ma vi rovinerei una lettura che raramente mi ha catturato così a fondo e di cui conservo ancora adesso, a distanza di giorni, il difficile compito di capire e bene in cosa mi sia imbattuto.


Non siamo di fronte ad un romanzo onirico o psichedelico, la prosa è muscolare, fisica, le parole sono vive e le immagini vivide, non si inceppa mai il meccanismo, è come se stessimo ascoltando un discorso senza punteggiatura al cui posto si è preferito variare il tono, cambiare la voce narrante e soprattutto essere sorpresi fin dall'inizio senza poter immaginare quanto lo sia invece la fine.

A MindFuck: Un idea o un concetto che scuote le proprie solide convinzioni circa la natura della Realtà.

Non vi resta che avventurarvi ne La Fortezza, un caminetto acceso e dei vestiti di Cachemire adagiati sul letto saranno lì ad aspettarvi mentre una campana rintocca in lontananza

Cinque rintocchi, ciascuno come un’onda argentea che s’infrange su una spiaggia buia

Recensione Sensoriale


Vista: Sentieri in una vallata

Udito: Oh My God, Whatever, Ect. by Ryan Adams

Olfatto: Tufo

Gusto: Ruggine

Tatto: Olio


Voglie Impulsive


Trovare una Mappa del Tesoro

Dormire su un letto a castello

Cadere, Rialzarmi, Ridere, Camminare

Luca Morello

Unknown

Leva Cestistica del '79; da sempre amante della buona musica, delle belle storie e dei propri sogni.

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