PICCOLI SUICIDI TRA AMICI di Arto Paasilinna
L'ultima pagina
ecco a volte c'è anche dell' altro.
Prefazione "di" e a questo punto anche "per" Luca Morello.
Una delle cose più belle dei romanzi di Paasilinna è che prima ancora di leggerlo ti domandi come cacchio si pronuncia Arto Paasilinna.
In sè il problema appare ad una prima occhiata insolvibile ma è ancora peggio quando ci si imbatte in Onni Rellonen, Hermanni Kempainen, Helena Puusaari .
Si dice che il ceppo linguistico ungaro-finnico sia quasi insormontabile, che non vi sia alcuna parola di senso compiuto ad avere una qualunque attinenza con le lingue non solo di origine latina, ma a questo punto anche aliena vien da pensare.
Come il portoghese deriva dal basso latino, così il lappone deriva dal bramito delle renne
e se ce lo ricorda Arto nel libro vale la pena credergli.
Questi tre singolari personaggi, in ordine di apparizione: un marito e uomo d'affari fallito, un colonnello senza stimoli e senza guerre da combattere ed una vicepreside sensuale ma paranoica, si adopereranno per riuscire a coordinare un gruppo di aspiranti suicidi ad intraprendere nel modo più "dignitoso" possibile l'ultimo viaggio della loro vita.
Onni e Hermanni si incontrano casualmente in un capanno vicino ad un lago, poichè entrambi hanno scelto inconsciamente il medesimo posto per suicidarsi questo inconveniente spegne sul nascere le loro ardimentose e definitivamente autolesionistiche intenzioni. Da questa esperienza preliminare grazie all'estate, al lago e a qualche goccetto di troppo viene loro l'idea che in fondo suicidarsi non è cosa così semplice. Ci vuole, metodo, disciplina, organizzazione e buona compagnia.
Così decidono di inserire un annuncio su un quotidiano Nazionale per radunare gli aspiranti suicidi della Terra di Finlandia. Ovviamente è un successo e le lettere li sommergono letteralmente.
La Grande Macchina della fine di tutto si mette in moto, saranno 33 (come gli anni di Cristo) i discepoli che intraprenderanno il Gran tour del Macabro, a bordo di un pullman di lusso a viaggiare per la Finlandia fino al limite estremo della Norvegia per poi tuffarsi in picchiata verso sud, passando la Germania, l' Alsazia, la Svizzera e il passo del Furka fino a deviare verso la Spagna e il Portogallo.
Ogni luogo sarà buono per farla finita, ma quello dopo sarà sempre meglio.
Un viaggio rincorrendo la Morte per poi essere sempre al foto-finish con la vita.
Incontri e scontri non mancheranno, perchè si può scherzare con la morte, ma con la vita no!
La semplicità del racconto e della sua scia di eventi lo rende quasi una limpida confidenza, un modo di accusare una società oramai troppo veloce e inquinata da ambizioni e indifferenza da lasciare indietro i suoi figli, che seppur sbagliando, arrancando come tutti, vorrebbero farcela. Riuscire nell'impresa che sembra la più facile mentre si rivela sempre la più irrisolta: esser felici.
La Finlandia è una terra dove la natura è padrona, spazi sconfinati e capaci di straordinaria bellezza quanto di struggente malinconia. Arto Paasilinna ci guida in questa quotidianità, non dimenticando mai piccoli ma delicati dettagli, dalle scorte di cibo e legna, all'immancabile bottiglia per condividere con una bevuta un particolare momento fino alle votazioni per alzata di mano sul dove si va e perchè...e dire che quando si va verso la fine, qualunque meta parrebbe buona...ma per un Finlandese No!
Gireremo a lungo su questo Pullman "la Saetta della Morte" prima di giungere ad una destinazione, che poi questa sia fine od inizio non è compito mio svelarvelo.
Scopritelo.
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