Recensione #Libro7 - La Felicità delle Piccole Cose - Caroline Vermalle
La felicità per molti è una ossessione,
per alcuni eletti una caccia al tesoro.
Scrivo colpevolmente in ritardo la recensione al bel romanzo di Caroline Vermalle - La Felicità delle piccole cose - poiché restando in tema di piccole cose, son giorni che una forte forma influenzale ha deciso di mettere K.O il mio sistema immunitario.
È stata una lettura intensa, come velocità e sensazioni; il libro, la sua idea di fondo, ha molto a che vedere a mio avviso con la ricerca di questa felicità soprattutto da parte dell'autrice, e sembra ben spiegata in questo passaggio di una intervista rilasciata sul Romanzo
- Quando è perchè ha deciso di diventare scrittrice? -
- Avevo Otto anni. Contemporaneamente ho deciso che sarei stata un' esploratrice, una regista, un' arredatrice e un' archeologa. Oggi ho 41 anni, ho spuntato un po di cose di questa lista, ma non ho ancora finito. -
Già, detta così la felicità potrebbe apparire come una lista di cose da fare, che si è buttato giù tra una merendina e una discesa sullo scivolo quando si aveva appena otto anni, perseguendole ostinatamente, fino al raggiungimento delle medesime.
Ma la vera domanda è : - Perché non dovrebbe essere così? -
La Felicita delle Piccole Cose è un romanzo per la memoria, anzi un pro-memoria. Ci mette in guardia dal dimenticare che " è attraverso lo studio delle piccole cose che noi raggiungiamo la grande arte di subire la minor infelicità e di godere della maggior felicità possibili " ( S. Johnson )
Il Libro è la storia di Frèdèric Solis avvocato di un rinomato studio legale Parigino; uomo dai lineamenti marcati e con una espressione da divo del cinema d'altri tempi, coltiva una grande passione ereditata fin dalla più tenera età, quella per l'arte, ma sopratutto per i quadri degli impressionisti e per le loro opere aventi come soggetto i paesaggi innevati.
Questa passione-ossessione lo porta ad investire ed indebitarsi pur di entrare in possesso di un opera di uno di questi artisti. L'acquisto di quest'opera non è che l'inizio di una serie di eventi e circostanze che sciamano con forza all'interno della vita impeccabile dell'avvocato. Bastano una eredità ed una mappa che sembra tanto di un tesoro, di piccoli enigmi scritti su biglietti anonimi del treno e di musei, una segretaria fin troppo sensibile e zelante e la compostezza emotiva e le certezza di Fèdèric evaporano. L'assioma, successo uguale felicità, aveva da sempre retto al richiamo di un passato famigliare oscuro e di un amore perduto perché andare oltre avrebbe significato commetter il peggiore dei crimini cioè la perpetuazione di altre creature destinate a soffrire. (Schopenhauer dixit)
ma questa volta il centro dell'attenzione è sulle piccole cose, su quei piccoli oggetti e simboli enigmatici che incuriosiscono l'avvocato e alimentano la sua passione-ossessione per l'arte degli impressionisti poiché tutto spinge in quella direzione.
Caroline Vermalle non dipinge un romanzo impressionista, non ci catapulta nella seconda metà dell' Ottocento, ci porta invece in una Parigi Natalizia e contemporanea, la cui presenza e atmosfera viene ovattata da una sferzante tormenta di neve. Tuttavia vuoi l'ambientazione, vuoi la scrittura l'impressionismo letterario c'è eccome; la Vermalle riproduce la vita per quello che è, e la ricerca della felicità è una caccia ad un tesoro che non può essere fatta da soli mentre nulla può essere lasciato al caso e nessuna coincidenza va persa.
C'è chi trova la propria felicità nel preparare un dolce o nel leggere un bel romanzo e c'è chi invece trova la felicità facendo pace con sé stesso, che forse è una felicità piccola ma fa parte di quelle cose che sono molto più grandi di noi.
Recensione Sensoriale
Vista: Solo nella neve si vedono le orme delle persone che se ne sono andate
Udito: April Come She Will by Simon & Garfunkel ( perché anche le stagioni hanno la loro felicità )
Tatto: Vernice
Gusto: Armagnac
Olfatto: Pasta Frolla
Voglie Impulsive
Visitare il Musée D' Orsay
Dormire su un dondolo
Parigi
0 commenti: