Piombo e Inchiostro

mercoledì, gennaio 07, 2015 0 Comments



No, non leggevo #CharlieHebdo.
Conoscevo il loro lavoro. Conoscevo le polemiche che avevano attraversato nel 2006 la pubblicazione di controverse vignette su Maometto che causarono forti reazioni popolari soprattutto nel mondo Arabo.
Ecco, la satira allora pensavo, aveva un potere. Quello di mettere le persone difronte a una immagine, da alcuni mitizzata, e semplicemente con una vignetta, un tratto di inchiostro e qualche parola, distruggerne pian piano l'essenza senza per forza snaturarne il contenuto.
Intendiamoci, una vignetta satirica su Maometto, così come sul Papa, o sulla Madonna non devia il concetto che sta alla base del "ruolo" che ricoprono storicamente, tuttalpiù riesce a riportare queste immagini ad un contenuto terreno, a renderle, accessibili, criticabili, opinabili, umane. Pregi e Difetti.

È un potere quello che attribuivo alla satira che negli anni ho visto affievolirsi soprattutto in Italia; per fortuna gli anni del boom dei Social-Network hanno dato una riscossa a questo modo di fare informazione attraverso l'analisi cinica e talvolta spregiudicata dell'accaduto, del presente. Siti come www.Spinoza.it o www.kotiomkin.it fanno e bene questo lavoro, battute scritte da utenti qualsiasi che finiscono in enormi raccoglitori digitali che ne selezionano le migliori e le diffondono nell'etere.

La famosa satira 2.0 insomma.

Charlie Hebdo invece era un giornale satirico, mi auguro continui nonostante i fatti tragici di oggi ad esserlo, aveva una redazione, delle persone che vi lavoravano e che hanno dato letteralmente la vita pagando ad altissimo prezzo quello che per loro significava poter esprimere liberamente il proprio pensiero.

Nella morte non c'è niente di Social, nulla di Smart o di qualunque cazzo di neologismo sia stato coniato in questo millennio.

Il piombo, oggi, così come l'inchiostro, da sempre,  lascia tre distinguibili segni:

- Una linea
- Una macchia
- Un' idea

Per quanto la linea e la macchia possano essere cancellate o peggio lavate, l'idea quella no. Dunque perchè l'inchiostro dovrebbe essere più forte del piombo, della morte?

Perchè l'inchiostro fa riflettere, il piombo no.
Perchè l'inchiostro fa voltare pagina, il piombo la buca da parte a parte.
Perchè l'inchiostro impegna la mano, il piombo un singolo dito.
Perchè l'inchiostro richiede un pensiero, il piombo una esecuzione.

Ecco, l'inchiostro è l'esecuzione materiale di un pensiero. L'inchiostro è umano!
Il piombo No.

È ovvio che nell'attentato odierno il protagonista non sia solo il piombo ma soprattutto la religione e far finta che non siano correlate le due cose è esercizio puerile di chi gira la testa dall'altra parte per illudersi di non dover mai fare i conti con la complessa realtà in cui viviamo.

Neanche quattro mesi fa usciva un album che mi ha fatto molto riflettere su concetti come Religione e Piombo viaggiassero di pari passo. Una frase soprattutto mi torna oggi in mente:
Worst Things in the world are justified by belief ( le cose peggiori nel mondo sono giustificate dalla fede )

Gli U2 e la loro Irlanda hanno assaggiato con mano cosa fossero Piombo e Religione e la loro sanguinosa unione.

La Francia non aveva e forse non avrà il problema di questa singolare sinergia ma oggi, con l'assassinio di giornalisti e vignettisti di Charlie Hebdo in nome di Allah si è stravolto un equilibrio sociale e non sarà facile per una società che si vanta di una elevata integrazione seppur funestata da sporadici casi di rivolte popolari, come i recenti fatti delle Banlieue del 2005, ritrovare una coesione interculturale a breve termine.

Quello che resta di certo è che oggi siamo tutti un po' più morti dal ridere.

Bon Voyage Charlie, et à bientôt.






Luca Morello

Unknown

Leva Cestistica del '79; da sempre amante della buona musica, delle belle storie e dei propri sogni.

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