Recensione #Libro5 - La Fortezza - Jennifer Egan
A MindFuck
Una provocazione letteraria
Quando si sbircia sulla
quarta di copertina di un libro si va sempre cercando informazioni basilari che siano di ispirazione e
convincimento sul contenuto di questi rettangoli rilegati.
Quando ho scelto La
Fortezza di Jennifer Egan la parola che più mi aveva colpito insieme alla
bellissima e inquietante copertina del libro è stata: Gotico. A questa parola
ovviamente potevo attribuire centinaia di significati, ma più mi si riproponevano
più avvertivo la sensazione fossero falsi.
Non perché non mi
convincesse la concezione di Romanzo Gotico, ma perché da quelle pagine
percepivo una dimensione diversa, quasi mi comunicassero preventivamente che, quello che sarei andato a leggere, mi avrebbe spiazzato e entusiasmato.
Danny è giovane, curioso
e tantounbravoragazzo nasconde un
rimorso profondo, un episodio che lo ha segnato così come ha segnato Howard che
da quel giorno è diventato l’esatta proiezione di ciò che un genitore mai
vorrebbe vedere in un figlio: un problematico, un introverso, un disadattato.
Ray invece ha sviluppato
in fretta la capacità di adattamento, scopre che -porta- non sempre ha a che fare con l’attraversare una soglia,
bensì spesso è scoprire qualche cosa che va più a fondo, qualche cosa di
nascosto e recluso, come alzare il lembo di una coperta e guardare sotto al
letto dove tra polvere e insetti stecchiti non si palesano mostri ma speranze.
Ovviamente c’è un Castello e il suo essere un posto e un non luogo allo stesso
tempo ( non posso dirvi molto di più…), una Baronessa il cui orgoglio è
radicato come le 80 generazioni che han attraversato la storia per arrivare ad
essere Lei, un cellulare che è vivo tanto quanto la sua possibilità di
essere Connesso e che può essere motivo di evasione o di resa e poi c’è
Holly che sembra sia diventata insensibile, che sia morta dentro ed è in attesa che
qualche cosa abbia un effetto su di lei.
Jennifer Egan sa scrivere
e non ha vinto per caso il premio Pulitzer con il suo lavoro successivo “Il Tempo è un Bastardo”, ma La Fortezza emana tutto il divertimento e la padronanza narrativa che han reso possibile
questa provocazione letteraria.
Si, è un libro
provocante: ci son capitoli che ho riletto per il solo gusto di sentire come le
parole e i dialoghi andavano a legarsi gli uni con gli altri. È seducente e più
di una volta stupisce senza per forza ammiccare al colpo di scena, è la stesura stessa ad essere quasi inscenata.
Mi piacerebbe poter dire
di più, raccontare e far comprendere meglio la trama, le sue regole e i piani
narrativi, ma vi rovinerei una lettura che raramente mi ha catturato così a
fondo e di cui conservo ancora adesso, a distanza di giorni, il difficile
compito di capire e bene in cosa mi sia imbattuto.
Non siamo di fronte ad un
romanzo onirico o psichedelico, la prosa è muscolare, fisica, le parole sono
vive e le immagini vivide, non si inceppa mai il meccanismo, è come se stessimo
ascoltando un discorso senza punteggiatura al cui posto si è preferito variare
il tono, cambiare la voce narrante e soprattutto essere sorpresi fin
dall'inizio senza poter immaginare quanto lo sia invece la fine.
A MindFuck: Un idea o un
concetto che scuote le proprie solide convinzioni circa la natura della Realtà.
Non vi resta che
avventurarvi ne La Fortezza, un
caminetto acceso e dei vestiti di Cachemire adagiati sul letto saranno lì ad
aspettarvi mentre una campana rintocca in lontananza
“Cinque rintocchi, ciascuno come un’onda argentea che s’infrange su una
spiaggia buia”
Recensione Sensoriale
Vista: Sentieri in una vallata
Udito: Oh My God, Whatever, Ect. by Ryan Adams
Olfatto: Tufo
Gusto: Ruggine
Tatto: Olio
Voglie Impulsive
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Dormire su un letto a castello
Cadere, Rialzarmi, Ridere, Camminare
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